venerdì 9 settembre 2022

Il ragazzo contro la guerra di Giuseppe Catozzella




Yanis è un ragazzo di 11 anni che vive, insieme alla sua famiglia, a Barak, in Afghanistan.
Un giorno, durante un bombardamento, viene distrutta la sua casa. Solo al mondo decide di partire per l'Europa.
Yanis, per andarci, deve prima arrivare in Pakistan e ciò significa dover passare per la fredda catena montuosa dell'Hindu Kush.
Dopo circa 2 anni di cammino, Yanis arriva sul monte Tirich Mir, a un passo dall'oltrepassare il confine.
Qui incontra Gino Strada, il famoso medico italiano, fondatore di Emergency,  che costruisce ospedali in tutti i luoghi colpiti dalla guerra, diretto a Kabul.
Il ragazzo decide di seguirlo per diventare a sua volta un medico.
Durante il viaggio verso la capitale dell'Afghanistan, Gino Strada racconta a Yanis episodi della sua vita: da quando giocava all'oratorio a calcio con gli amici fino alla fondazione di Emergency.
Arrivati a Kabul riaprono l'ospedale, dove la maggior parte dei feriti che arrivano sono civili e bambini.
Yanis ormai non ha dubbi: dal giorno del bombardamento a Barak lui è diventato un ragazzo contro la guerra.



Gino Strada è un medico chirurgo che ha fondato Emergency, un'associazione il cui scopo è portare cure gratis a tutte le persone vittime di guerra.
È stato in molti Paesi, tra cui l'Afghanistan, nei quali ha aperto ospedali e curato moltissime persone.
Come si capisce anche dal libro, la maggior parte delle vittime della guerra sono civili, tra cui bambini, ingannati dalle bombe verdi che sembrano dei giocattoli.
Secondo me è molto importante quello che dice nel capitolo 10: "È stato quel pomeriggio che ho capito che il rispetto dei diritti da un lato e la pace dall'altra,  non sono due cose diverse, ma la stessa cosa.
Che i diritti o sono di tutti, ma proprio di tutti gli uomini del mondo, oppure sono solo i privilegi di qualcuno. E quando diventano privilegi allora finisce che scoppiano le guerre, perché nessuno vuole avere meno di quello che ha un altro."
In pratica dice che la guerra è causata dal mancato rispetto dei diritti, quindi se in ogni angolo del mondo questi venissero rispettati non ci sarebbero guerre; la guerra porta solo altra guerra. 
Il problema alla base, secondo me, non è tanto che ci sono troppe poche persone come Gino Strada ma che ci sono troppe persone che la guerra la dichiarano e non "la curano" come invece faceva lui. 

PAOLA 3A

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