Acqua Traverse è un piccolo paesino di campagna con poche case. È estate e la temperatura afosa e bollente spinge gli adulti a rimanere in casa.
Così sei bambini del paese (Michele, sua sorella Maria, Antonio o "il Teschio", Salvatore, Remo e Barbara) passano i loro giorni tra le colline vicine.
Un giorno, durante una gara di velocità su per una collina, Michele perde e deve fare una penitenza. Mentre è occupato ad esplorare una casa abbandonata cade e scopre in un fosso nel terreno il corpo di un bambino.
Dopo aver creduto in un primo momento che fosse morto e poi di essere impazzito, Michele inizia a prendersi cura del piccolo prigioniero, andando di nascosto a trovarlo ogni giorno e portandogli del cibo. Poco per volta, un po' dalle confessioni del ragazzino e un po' dalla TV, viene a scoprire nuove informazioni su questo bambino e scopre che un suo familiare è in qualche giro losco. Allora cosa deciderà di fare Michele? Come affronterà questa cosa?
Questa è una storia che affronta parecchio le diversità tra il mondo degli adulti e quello dei bambini. Michele, appunto, scopre un segreto che è più grande di lui, che tiene esclusivamente per se stesso e di cui si prende cura. Un segreto che deve tenere il più possibile lontano dagli adulti, i quali in questo libro hanno un ruolo da antagonisti. La fine del libro è super inaspettata e mi ha lasciata proprio a bocca aperta, quasi con un senso di rabbia e tristezza per alcuni personaggi, e ho amato il modo in cui fa vedere diversamente questo rapporto/scontro tra i bambini e gli adulti.
E' però, sempre e comunque, un romanzo di crescita, quindi se il genere non piace non lo consiglio molto. Ma invece per chi vuole una lettura appassionante e scritta in modo semplice lo consiglio vivamente, anche perché è una storia che personalmente trovo si distingua da tutte le altre.
Bianca 3A
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