Anche quest'anno il nostro Istituto ha partecipato a Libriamoci. La nostra classe ha scelto di effettuare una lettura che ci ha fatto riflettere sul tema della gentilezza e dell'accoglienza.
Abbiamo letto ai nostri piccoli compagni della primaria e dell'infanzia in modo inedito. Anche se "a distanza" siamo comunque stati vicini perché le parole sono capaci di abbattere qualsiasi muro.
Ecco qui di seguito le riflessioni che sono scaturite dalle pagine di Sepulveda, autore tragicamente scomparso durante la pandemia che stiamo vivendo. Grazie alle parole che ha scritto, lui non morirà mai veramente e alimenterà la fantasia e la crescita di molti altri ragazzi che leggeranno i suoi romanzi.
Giancarlo
Per me la gentilezza è aiutare qualcun altro che si trova in difficoltà o che ha bisogno di aiuto in un triste periodo. Il prossimo si aiuta anche se non si conosce o se è diverso da noi.
Marina
Gentilezza, e non sempre facile a metterla in atto. Quando immagino il mio ideale di gentilezza mi immagino una persona sempre pronta ad aiutare il prossimo, una persona presente nel momento del bisogno anche con persone con cui non si ha un rapporto di amicizia ben saldo.
Francesco
Sinceramente, credo che essere gentile, non sia una cosa negativa, anzi fa stare bene. Non siamo tutti uguali, e tutti noi possiamo essere gentili. La gentilezza, sta nell'aiutare anche le persone che non ci somigliano.
Gregorio
La gentilezza è avere rispetto delle persone, dedicare a loro un po' del nostro tempo, ascoltare quello che hanno da dire. Solo alcune persone riescono ad essere gentili con tutti, io ad esempio non riesco con alcune persone, perché credo che per essere gentili bisogna fidarsi dell’altro, non aver paura che l’altro ti ferisca.
Melissa
Nel romanzo “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, Zorba, seppur nel suo balcone sia caduta una gabbiana malconcia, ammalata, ma soprattutto un animale diverso da quel che lui è, lui la vuole comunque assistere, la prega di non morire, la incoraggia. Ma soprattutto, accoglie i suoi desideri, e fa quelle tre promesse e le mantiene, seppur siano insolite. Penso che questo servirebbe al mondo, più persone come Zorba, che anche davanti a persone con caratteristiche diverse, sono pronte ad aiutarle, togliendo qualcosa da se stessi, per darlo a loro, e per poi sentirsi meglio con quella semplice parola, “grazie”.
Simone
Per me aiutare, accettare ed essere gentile con una persona diversa da me è una cosa naturale e lo dovrebbe essere per tutte le persone, perché non dovrebbe esistere il concetto di “diverso” visto che siamo tutti esseri umani quindi; l’accettare secondo me dovrebbe essere una cosa istintiva.
Matteo
A volte non ci si accorge neanche se stiamo facendo una gentilezza o no perché ci viene in automatico, e non ci rendiamo conto che quello che stiamo facendo ha il fine di svolgere un gesto gentile verso un'altra persona, ed è proprio qui che volevo arrivare: un gesto gentile può essere tutto se noi gli diamo il suo vero valore cioè una gentilezza che non solo può essere per gli altri ma anche un gesto che facciamo per noi stessi.
Svetlana
La gentilezza è aiutare una persona diversa da noi cioè che non ha le nostre stesse caratteristiche. Per compiere un gesto gentile è importante rispettare le diversità altrui, come la gabbianella che, pur essendo una specie diversa dal gatto, è stata aiutata da lui.
Edward
Penso che la maggior parte delle persone generose e gentili sono le stesse che sono state diverse e non vogliono far sentire così le altre. Si dovrebbero sentire ridicoli quelli che deridono e prendono il giro il diverso, tutti abbiamo un cuore, tutti abbiamo dei sentimenti, tutti abbiamo le nostre caratteristiche e BISOGNA RISPETTARLE. Essere gentili non significa solo saper far sentire a proprio agio il diverso ma soprattutto essere abbastanza aperti da dover mettere anche in secondo piano una persona per un’altra che in quel momento è più bisognosa, è molto difficile trovare gente del genere. Quando sei fatto così penso che non puoi essere odiato
Malak
Chi si unisce a me e decide di costruire un mondo migliore?C hi si unisce a me e decide di salvare, di costruire, di smettere di distruggere il nostro mondo? Se vuoi farlo e ti stai chiedendo come, la soluzione è facile e ce l'hai sempre avuta sotto il naso: la gentilezza e l’amore verso tutto e tutti. E soprattutto pensa prima di agire, pensa a quanto dolore provochi anche con una sola frase, e pensa invece a quanto puoi salvare e costruire con una sola frase...
Ingrid
Io penso che non ci sia un diverso, perché alla fine il sangue c’è l’hanno tutti come le ossa e il cervello. Ci sono quei particolari che possono non piacere o piacere, ma se non ci piace qualcosa non bisognerebbe dirlo con arroganza perché si possono provocare nell’altro dei disagi fino al suicidio, l'anoressia e molte altre malattie soprattutto frequenti nell'adolescenza perché siamo posti sempre a dire la nostra fregandosene degli altri.
Lorenzo
Nel libro “La gabbianella e il gatto” c’è una scena in cui la madre della Gabbianella sta morendo e chiede al gatto di poter accudire il suo uovo; il gatto la aiuta nonostante siano totalmente diversi fra loro. Questa scena ci insegna che bisogna essere gentili ed aiutare tutti indipendentemente dalla diversità.
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