Il Virginian. Un enorme piroscafo che negli anni delle due guerre viaggiava dall’Europa all’America. Un piroscafo frequentato da qualsiasi tipo di persona, dai più ricchi miliardari ai più poveri mendicanti. Un piroscafo della quale si narra una leggenda. La leggenda di un pianista di nome Novecento che vive al suo interno. Un pianista di quelli bravi, che ti catturano con il loro fascino, con la loro capacità di suonare melodie mai sentite prima, con la loro capacità di trasportarti via, facendoti dimenticare tutto ciò che hai intorno. Un pianista che si narra non abbia mai toccato terra, che non abbia mai lasciato la nave, che non abbia mai toccato la terraferma, nessuna volta in vita sua. E si narra che nessuno sapesse il perché.
Novecento è stato un libro che io ho adorato. Nonostante fossero solo 60 pagine e fosse un monologo mi ha trasmesso delle emozioni intense e mi ha fatto molto ragionare. L’ho adorato perché il personaggio che compie questo viaggio subisce una serie di emozioni che fa entrare nella storia e sembra quasi di conoscere i personaggi. È un libro che consiglio assolutamente, è molto breve, è vero, ma intenso il giusto e molto scorrevole. È un libro che sa farsi apprezzare!Bianca 2A
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