FAI TUTTO BENE di Marta Pagnini
Marta Pagnini, la protagonista, vuole raccontare come è diventata capitano e campionessa nel gruppo delle Farfalle (il gruppo più forte in italia).
Il libro inizia raccontando l'ultima gara della sua carriera agonistica, a Rio De Janeiro nel 2016. Marta racconta i sentimenti e le sensazioni che, in realtà, tutte queste campionesse provano.
Già dal primo capitolo si percepisce quanto sforzo abbia dovuto affrontare per arrivare a essere una campionessa. Tutta la forza le veniva soprattutto da sua nonna Maria che, ogni volta che Marta si trovava in difficoltà, la incoraggiava, dicendole “Fai tutto bene!”.
Marta, dopo un lungo viaggio arriva a Rio De Janeiro e continua a rifiutare la chiamate di sua mamma, perché pensava che volesse sapere se andasse tutto bene. Arrivarono in hotel e salirono nelle stanze condivise, a un certo punto, entrò l’allenatrice in stanza di Marta e le passò il telefono. Sua mamma aveva chiamato la sua allenatrice perché Marta non le rispondeva per avvisare che…sua nonna era morta. Marta immersa nel dolore, priva di forze, si mise a piangere ma non voleva rovinare a tutti la giornata, allora smise velocemente, ma quei pensieri la tormentarono per molti giorni e capitava spesso che la notte piangesse in silenzio, con un cuscino sul viso, per non svegliare le altre.
Il giorno della gara mondiale, Marta perse l’attrezzo ma, per fortuna, lo riprese ricevendo però una penalità. Le compagne affrante. Tutti erano tristi, delusi ma Marta le incoraggiò.
Le Farfalle arrivarono seconde e Marta fu felice di concludere la sua carriera così.
Il libro, a parte questa parte introduttiva, racconta come lei divenne campionessa nonostante fosse molto più indietro delle altre sia fisicamente e sia con gli attrezzi, così tanto debole che dovette subire due interventi, e si prese pure una malattia per la quale non si poteva fare nulla se non stare a riposo per molti mesi.
E come fa a diventare campionessa nonostante tutte queste difficoltà? Sarebbe meglio sfogliare quelle dolci pagine che raccontano molto su di lei… io lo consiglierei tantissimo anche perchè sarebbe un modo molto bello per saperne di più sulla ginnastica ritmica che è uno sport poco conosciuto e molto sottovalutato.
ALESSIA 1^A
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