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«Un piede messo male e tutto era finito. Lei che aveva anche imparato a schiacciare le palle alzate male, a risolverle. Ecco, questo dalla pallavolo l’aveva capito. Adriana, la loro allenatrice, gliel’aveva insegnato: bisogna fare bene la propria parte anche se ti arrivano palle alzate male. Avrebbe funzionato anche fuori dal campo? Emma se lo chiese, lì sulla barella. Vedeva palle alzate male dappertutto, attorno a lei. A casa, a scuola, in quel pronto soccorso. Ovunque. »
Emma ha 19 anni e la sensazione di non azzeccarne una, ma ha un amico davvero speciale, Luca. Un’amicizia decisamente fuori dagli schemi, che farà un gran bene a tutti e due.Nel romanzo passato e presente si alternano e la storia si svela a poco a poco, attraverso descrizioni di situazioni e personaggi che ci portano ora nell’Austria del 1945, ora nella Torino dei giorni nostri.
Abbiamo utilizzato il romanzo in un laboratorio di lettura ad alta voce, nonostante si sia svolto in gran parte in DDI l’esperienza è stata davvero positiva.
Donatella Grassi
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