Siamo nel 1914 ed Harry e Jack sono due ragazzi di Portsmouth ,una piccola cittadina inglese, che aspirano a diventare calciatori.
Il loro sogno,però, non è destinato ad avverarsi a causa della guerra appena scoppiata.
Harry e Jack dall'essere compagni su un campo da calcio si ritroveranno ad essere compagni in guerra,nelle trincee,a combattere per la vita.
Qui entrambi vedono con i loro occhi e vivono sulla loro pelle le condizioni disumane in cui vivono i soldati nelle trincee.
Gli spari rimbombano incessanti per contendersi un pezzo della cosiddetta "terra di nessuno" e proprio nel bel mezzo della guerra viene dichiarata una tregua,ma non dai ranghi più alti bensì dai soldati semplici.
In questo momento tutto tace e gli eserciti anzichè combattere si scambiano doni,cantano canzoni e per finire organizzano una partita di pallone con squadre miste che fanno dimenticare anche solo per un momento il terrore della guerra.
Tutto questo,purtroppo,non dura molto,infatti, gia dall'alba del giorno dopo i ranghi più alti,ritornati dai festeggiamenti di Natale, ordinano attacchi sempre più pesanti e cruenti per togliere dalla mente di tutti l'idea di fraternità.
Questa storia viene raccontata da Jack stesso quarant'anni dopo a suo nipote Perry che spesso gli chiede come sia stata la guerra e che finalmente trova risposta a tutti i suoi dubbi
Questo libro mi è sembrato veramente molto interessante e coinvolgente permettendo al lettore di immedesimarsi nella storia.
Uno dei fattori che ho apprezzato molto di questo libro è il fatto che all'inizio di ogni capitolo sia presente una citazione di qualche autore riguardante la guerra che permette ancora di più di capire le sensazioni di persone che hanno vissuto la guerra in prima persona.
Inoltre ho apprezzato la serie di lettere tra Jack e sua sorella che ci aiutano a capire al meglio non solo la situazione in trincea ma anche le conseguenze che essa porta alla vita delle persone che non partecipano direttamente alla guerra.
Il fatto che questi sono fatti realmente accaduti e che anche nel mezzo di una battaglia ci possa essere un pizzico di speranza fa riflettere molto.
Ilie 3^A
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