Il fumetto è molto interessante e appassionante, lo consiglio!
Denis 3°A
Un blog dedicato a chi ama leggere
Il fumetto è molto interessante e appassionante, lo consiglio!
Denis 3°A
Laura, 3A
Escape Book: Fuga dal cimitero è un libro di avventura interattiva in cui il lettore può prendere decisioni e risolvere enigmi per aiutare i personaggi a fuggire dal cimitero. Il libro è pieno di suspense e mistero. Ci sono enigmi e sfide stimolanti e divertenti, mettono alla prova le abilità logiche e di ragionamento. Bisogna essere attenti e osservatori per non rischiare di perdersi qualche dettaglio importante.
Per chi ama le storie misteriose e i rompicapi.
Nicolò 3ACome sarebbe stato? Questa è la domanda che si pose Orwell quando scrisse 1984, un romanzo distopico che ci illustra cosa sarebbe potuto accadere se non avessimo sconfitto i nemici, mostra una dittatura nazi-comunista comandata dal grande fratello e dal partito interno che osservano tutti attraverso i teleschermi situati nelle case delle persone. Inoltre se la psicopolizia pensa che tu sia contro il partito, ti polverizzano.
Winston lavora al Ministero della Verità, che si occupa delle bugie ovvero di cambiare le notizie a favore del Grande Fratello. Quando decide di tenere un diario, cosa assolutamente proibita, si rende conto di tante cose e da lì incomincia la sua personale ribellione contro il partito del Grande Fratello. Soprattutto durante i due minuti d’odio cerca di individuare chi potrebbe essere contro al partito, è diventato molto pericoloso fidarsi delle persone, perfino i bambini denunciano i propri genitori, lo scopo del partito è proprio questo: tagliare i legami umani in modo che non si possano unire contro il partito.
Ci si rende conto leggendo questo libro che niente è come sembra: il Ministero della Pace si occupa della guerra, quello dell’Amore dell’odio… Qui sotto è scritto lo slogan del partito che conferma ciò che ho scritto nelle righe precedenti.
“La pace è guerra, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza”
Alice 3A
Questo libro fa capire le difficoltà che hanno dovuto affrontare e che malgrado loro in TV facessero vedere che non avevano paura poi in teoria ne avevano e secondo me è questo che li rende degli uomini coraggiosi
Il fatto che sia un graphic novel lo rende ancora più interessante.
Mi è piaciuto, perché ho capito molto di più di quanto sapessi prima rispetto a questi due personaggi così famosi.
Pietro 3A
Attraverso questo libro ho potuto conoscere la storia di Padre Pino Puglisi e le sue
battaglie per i più deboli.
Prendeva sempre le difese dei più deboli, in particolare di bambini e ragazzi,
ed era pronto a tutto pur di non abbandonarli.
Morì assassinato il 15 settembre del 1993, perché aveva cercato di educare
i bambini e i ragazzi per sottrarli alle organizzazioni criminali.
A me questo libro è piaciuto molto perché Puglisi ha dimostrato un coraggio che non è da molti e non ha mostrato alcuna paura verso i mafiosi.
Daniela 3°A
Raul 3A
Questo retelling, cioè una storia già scritta, ma rivisitata, è secondo me un racconto fantasy emozionante.
Su tutto, emerge l’eterna lotta tra Luce e Tenebre, nella quale angeli e demoni seguono le vicende di due ragazzini totalmente ignari del loro destino, nella speranza di ritrovare un libro perduto che possiede un grande potere. La parte fantasy ci trascina nel Seicento della caccia alle streghe, con l’Inquisizione, con figure femminili capaci di praticare la magia, lupi mannari, creature demoniache e lenti metafisiche.
“Se i gatti scomparissero dal mondo” è un libro scritto da Kawmura Genki.
In questo racconto il narratore ha trent’anni e dopo una visita scopre di avere pochi giorni
di vita. Disperato, il protagonista torna a casa ma si ritrova davanti a sé il diavolo,
che gli propone un patto: per ogni giorno di vita guadagnato dal protagonista,
il diavolo farà scomparire qualcosa dal mondo, che siano i telefonini o i film o,
persino, i gatti. In questi ultimi sette giorni infatti accadono vicende al protagonista
che gli fanno pensare al vero valore della sua vita, di quali e quante persone (o animali)
tengono a lui, ma soprattutto pensa a cosa ha fatto nel corso della sua vita fino al punto
di morte.
Questo libro mi è piaciuto molto perché man mano che si arriva al finale, il protagonista
cerca di capire quanto anche solo le piccole cose della vita hanno tanta importanza,
si pone domande, in cerca di risposte, e di conseguenza il lettore prova anche lui a trovare
risposte sulla propria vita.
Sofia 3^A
Questo libro mi è piaciuto molto per come spiega la storia anche nei minimi dettagli e
perché spiega bene la Mafia cioè cosa fa, come funziona…
Andrea 3°A
Un Intreccio, una storia d’amore, una sensazione passeggera ma intensa, che si perde tra le colline di qualche posto nel nord Italia. Chiamami col tuo nome racconta con un linguaggio che permette di immergersi nella storia dell’esperienza di Elio, che vive con la sua famiglia, che ogni anno ospita studiosi o scrittori. È l’estate del 1983, e arriva Oliver, un affascinante, misterioso scrittore che ”cattura” Elio, in un modo in cui nessuno era mai riuscito prima.
Una storia lenta, che però riesce a conquistarti. Un romanzo d’amore, sì, ma con uno strato di amaro che ne percorre le pagine, un ragazzino e un uomo. Con tutti i dettagli usati per descrivere anche solo un viaggio in bici, André Aciman ci lascia assaporare le sensazioni contrastanti dei personaggi, ci permette di vivere le ambientazioni e percepire gli odori della campagna.
Personalmente l’ho amato, ho avuto un periodo di blocco dalla lettura e questo libro mi ha fatto riprendere, è una storia che ha bisogno del suo tempo, ma non l’ho mai trovata noiosa. È un libro che consiglierei alle persone che amano perdersi tra le pagine di una storia d’amore, non banale, intensa, ma anche abbastanza struggente.
Bianca 3A
Il 9 maggio le classi 2A e 2D hanno incontrato la scrittrice Sara Colaone...
L'autore ci ha parlato del suo lavoro, di come e quando ha deciso di diventare scrittore e fumettista, del suo lavoro di giornalista e del suo impegno civile, poi ha risposto alle numerose domande, con grande pazienza e simpatia.
Noi ragazzi avevamo preparato dei lavori, cartelloni, plastici, registrazioni, per comunicare all'autore che cosa ci ha colpito e interessato di più nella vicenda di Peppino.
Ecco alcune delle nostre voci
Abbiamo presentato loro la storia di alcune persone che hanno deciso di non piegare la testa di fronte alla Mafia: Rita Atria, Pino Puglisi e Peppino Impastato e abbiamo letto alcuni brani tratti da Volevo nascere vento,di Andrea Gentile, che racconta la storia di Rita Atria, da Non chiamateli eroi di Nicola Gratteri e dal graphic novel Peppino Impastato di Marco Rizzo.
È stato un incontro davvero interessante, perché anche gli alunni delle quinte avevano affrontato nelle loro classi la tematica della legalità e della lotta alla Mafia e quindi abbiamo potuto dialogare e condividere le nostre conoscenze e opinioni su questo importante argomento.
Classe 3A
Nel corso dell’incontro, i bambini di Via Alassio hanno regalato ai nostri ragazzi due colorati e interessanti cartelloni sul tema dell’ecologia, mentre dalla Lodi ci è stato regalato un bellissimo Domino sul tema dell’ambiente.
Come sempre, è stata una bella occasione di scambio e condivisione all’interno del nostro Istituto.
Questi incontri ci piacciono molto perché ci danno l'occasione di avvicinarci con più facilità anche a romanzi complessi, con l'aiuto di ragazzi e ragazze più grandi che sanno spiegare molto bene e che ci trasmettono la loro passione per la lettura e le emozioni che questi testi hanno suscitato in loro.
RICORDATI DI ME di Cristopher Pike
Brave ragazze cattivo sangue di Holly Jackson
SETTE VOLTE GATTO di Domenica Luciani
BUUUUU di Luigi Garlando
Questa è la storia di un ragazzino di nome Elio, che nasce diverso dal "normale", a testa in giù.
Non gli piace tenere la testa in alto, gli viene da vomitare.
Per la sua diversità è preso in giro, ma grazie alla sua voglia di riscattarsi e all' aiuto di un famoso giocatore di calcio, Mario Balotelli, riesce ad affrontare le critiche e a godersi la vita.
Questo libro mi ha appassionato molto, non solo per la presenza del calcio come argomento, ma anche per la spiegazione di molti problemi presenti nei rapporti quotidiani con le altre persone, dal razzismo all' invidia, temi di cui non tutti i libri e autori parlano.
Lo consiglio vivamente a tutti, anche per il linguaggio semplice che lo rende scorrevole.
Stefano 1A
Lady Whisper- una teenager nella Londra regency di Aniela Ley
Zoe è una ragazza dei nostri tempi, allegra, ha molte amiche e una vita piena. Ad un certo punto, tramite uno specchio magico, viene proiettata nel XIX secolo. Si risveglia e scopre di essere la signorina Traudelwald, una cameriera e di trovarsi nell'anno 1816. Da prima sconvolta, si scopre incuriosita dalla nuova vita e inizia ad ambientarsi. Deve fare la cameriera di una giovane nobile molto timida che deve debuttare in società. La sua natura socievole la porta ad aiutare questa signorina ad esprimere se stessa e ne diventa pertanto una stretta confidente. Poi improvvisamente scopre di non essere la sola, incontra un ragazzo che come lei viene dal futuro. Cosa succederà, riuscirà a tornare nel tempo presente, come sarà la storia col ragazzo del futuro? Per tutte queste domande non resta che leggere il libro.
Questo libro mi è piaciuto perché racconta di una ragazza che si trova proiettata in un ambiente completamente nuovo, in cui non conosce nessuno ma non per questo si perde d'animo, anzi affronta la situazione con entusiasmo e tanta curiosità. Addirittura trova di poter essere utile a qualcuno e cosi ciò che poteva spaventare diventa una stimolante sfida. Il messaggio che ho colto da questo libro è un invito alla speranza e alla gioia di vivere. C'è sempre qualcuno che vive le nostre stesse emozioni e quando lo incontriamo finisce per diventare parte importante della nostra vita. Non arrendersi alle situazioni nuove, andare avanti comunque, sapendo che non si è soli. Anche gli altri, come noi, hanno bisogno di sentirsi approvati e a volte dare una mano, come fa Zoe con la sua padroncina, aiuta a stare meglio anche a noi.
in conclusione, questo libro mi ha fatto riflettere e credo di poterne consigliare la lettura a chi ama cercare dentro se stesso.
Isabella 1A
LA STRAORDINARIA INVENZIONE DI HUGO CABRET di Brian Selznick
Parigi, Hugo Cabret era un bambino orfano di mamma, viveva col padre orologiaio e il suo lavoro/hobby era quello di riparare gli orologi. Con il padre aveva trovato un automa in un museo della città e aveva iniziato a ripararlo. Un giorno però ci fu un terribile incendio nella stazione ferroviaria. Ci furono molti morti tra cui il padre di Hugo. Dopo quell’evento, si trasferì a vivere a casa dello zio Claude che iniziò a sfruttarlo per gestire l’orologio della stazione. Hugo diventò sempre più bravo a riparare gli orologi. Hugo aveva conservato il taccuino di appunti del padre per riparare l’automa e voleva continuare il progetto iniziato con lui ma non aveva soldi per comprare i pezzi. Nella stazione c’era un giocattolaio dove Hugo iniziò a rubare ingranaggi dei giocattoli. Un giorno anche lo zio morì. Il giocattolaio intanto si era accorto che il responsabile dei furti era Hugo e, quando lo vide, lo ricattò di chiamare la polizia se non avesse riparato tutti i giocattoli a cui aveva tolto i pezzi. Gli distrusse anche il taccuino del padre. Hugo decise di accettare e iniziò a riparare i giocattoli. Lì conobbe Isabelle, la figlia adottiva del giocattolaio, con cui iniziò a condividere il tempo libero e continuare ad aggiustare l’automa.
Dopo un po’ scoprì che il taccuino del padre non era stato distrutto ma solo nascosto. Con Isabelle intanto iniziò ad appassionarsi all’arte della cinematografia. Intanto riparò l’automa e trovò una chiave che poteva farlo funzionare.
L’automa iniziò a disegnare e scrivere e disegnò scene del film Viaggio sulla Luna di George Méliès. George però era il giocattolaio, il padre adottivo di Isabelle, e lei pensò che Hugo gliel’avesse rubato. Scappò e Hugo la inseguì facendosi male. La mamma adottiva di Isabelle lo soccorse e gli raccontò la storia di George, famoso regista che però ormai si era ritirato dall’attività. La mamma gli fece vedere i disegni di George che intanto rientrò in casa. Vedendo i disegni, si arrabbiò molto e ruppe tutto. Hugo a questo punto se ne andò e incontrò un amico studente di cinematografia a cui raccontò la storia di George. Tutti credevano che George Melies fosse morto e invece si era solo nascosto.
Hugo convinse George a raccontare la sua storia così si scoprì che durante la guerra aveva perso tutto, aveva venduto le sue pellicole che erano state trasformate in tacchi per scarpe. Intanto Isabelle era rimasta orfana e lui l’aveva adottata e aveva deciso di tenere nascosta tutta la sua storia.
Hugo cercò quindi di recuperare l’automa per farlo vedere a George ma la polizia lo trovò e cercò di arrestarlo a causa dei furti di quando era giovane. L’automa venne distrutto e Hugo arrestato ma George lo salvò e lo adottò. George insegnò quindi a Hugo l’arte dell’illusionismo e Hugo diventò il famoso professor Alcofrisbas, mago con l’automa in grado di disegnare.
La straordinaria invenzione di Hugo Cabret è un libro molto bello perché oltre al racconto scritto è anche illustrato. Leggerlo è stato interessante perché guardando i disegni era come vedere un film e si potevano immaginare bene i personaggi. A me è piaciuto molto il personaggio del giocattolaio che prima sembrava cattivo e burbero per poi invece diventare prima un grande amico di Hugo e poi adottarlo. Grazie a lui Hugo si salva e diventa un famoso illusionista.
Luka 1A
Educazione allo Shopping di Claudia Selmi
Rebecca 1A
L'OCCHIO DEL LUPO di Daniel Pennac
FAI TUTTO BENE di Marta Pagnini
Marta Pagnini, la protagonista, vuole raccontare come è diventata capitano e campionessa nel gruppo delle Farfalle (il gruppo più forte in italia).
Il libro inizia raccontando l'ultima gara della sua carriera agonistica, a Rio De Janeiro nel 2016. Marta racconta i sentimenti e le sensazioni che, in realtà, tutte queste campionesse provano.
Già dal primo capitolo si percepisce quanto sforzo abbia dovuto affrontare per arrivare a essere una campionessa. Tutta la forza le veniva soprattutto da sua nonna Maria che, ogni volta che Marta si trovava in difficoltà, la incoraggiava, dicendole “Fai tutto bene!”.
Marta, dopo un lungo viaggio arriva a Rio De Janeiro e continua a rifiutare la chiamate di sua mamma, perché pensava che volesse sapere se andasse tutto bene. Arrivarono in hotel e salirono nelle stanze condivise, a un certo punto, entrò l’allenatrice in stanza di Marta e le passò il telefono. Sua mamma aveva chiamato la sua allenatrice perché Marta non le rispondeva per avvisare che…sua nonna era morta. Marta immersa nel dolore, priva di forze, si mise a piangere ma non voleva rovinare a tutti la giornata, allora smise velocemente, ma quei pensieri la tormentarono per molti giorni e capitava spesso che la notte piangesse in silenzio, con un cuscino sul viso, per non svegliare le altre.
Il giorno della gara mondiale, Marta perse l’attrezzo ma, per fortuna, lo riprese ricevendo però una penalità. Le compagne affrante. Tutti erano tristi, delusi ma Marta le incoraggiò.
Le Farfalle arrivarono seconde e Marta fu felice di concludere la sua carriera così.
Il libro, a parte questa parte introduttiva, racconta come lei divenne campionessa nonostante fosse molto più indietro delle altre sia fisicamente e sia con gli attrezzi, così tanto debole che dovette subire due interventi, e si prese pure una malattia per la quale non si poteva fare nulla se non stare a riposo per molti mesi.
E come fa a diventare campionessa nonostante tutte queste difficoltà? Sarebbe meglio sfogliare quelle dolci pagine che raccontano molto su di lei… io lo consiglierei tantissimo anche perchè sarebbe un modo molto bello per saperne di più sulla ginnastica ritmica che è uno sport poco conosciuto e molto sottovalutato.
ALESSIA 1^A
ILARIA ALPI, LA RAGAZZA CHE VOLEVA RACCONTARE L’INFERNO di Gigliola Alvisi
Questo libro è stato scritto da Gigliola Alvisi nata nel 1963 a Vicenza anche se momentaneamente vive in provincia di Padova, lei è sposata, ha dei figli, è tutrice volontaria dei minori stranieri e la sua passione è quella per i libri, infatti ne ha scritti molti per ragazzi.
Somalia 1994.
Ilaria Alpi era una giornalista della RAI, andò in Somalia nel dicembre del ‘92 per seguire la missione di pace di Restore Hope, allo scopo di stabilizzare la situazione in Somalia.
Stava, inoltre, indagando su un traffico di armi e rifiuti tossici tra la Somalia e l’Europa, concentrandosi soprattutto sulla complicità dei servizi segreti italiani e di altre istituzioni italiane: Ilaria aveva scoperto un traffico internazionale di rifiuti tossici prodotti nei paesi industrializzati e trasferiti in alcuni paesi africani, in cambio di denaro e di armi scambiate coi gruppi politici.
In questo libro, oltre che di Ilaria e del regista Miran, si parla di Jamila, una ragazzina somala immaginaria, con la quale Ilaria stabilì una profonda amicizia.
Il 20 Marzo del 1994 la giornalista stava tornando nel suo hotel a Mogadiscio, in macchina. L’auto, in cui si trovava con il suo collega Miran, fu circondata da uomini armati che spararono prima a Miran e un istante dopo a lei, purtroppo non ci furono speranze ed entrambi morirono.
“La ragazza che voleva raccontare l’inferno” lo trovo un libro che potrebbe far ragionare la nostra generazione sul fatto che il rispetto sta andando perduto e c’è molta più violenza.
Volevo inoltre dire che il libro che ho letto mi è piaciuto e mi ha fatto riflettere su cosa significa avere coraggio, credere in ciò che si fa ma soprattutto che bisogna metterci tanto impegno per rendere il nostro mondo migliore costi quel che costi, in questo caso però, purtroppo ad Ilaria è costata la vita…
Ludovica 1A